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Difficoltà: | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Giocare con il cibo, addobbare il piatto e raccontare storie | |
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Capita che i bambini siano golosoni ma capita anche che siano inappetenti. Giocano col cibo, strascicano la roba nel piatto, la spezzettano, mangiano un pezzettino, si puliscono la bocca col tovagliolo e ricominciano a contare i pezzetti di cibo nel piatto. Non di rado chi ha preparato il cibo perde la pazienza verso tanta manifesta ingratitudine e una lite familiare ha inizio. |
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Il cibo viene sempre presentato in
quantità minime nel piatto per evitare "l'effetto disgusto". Se si può si arreda il piatto presentando il cibo in modo che sia "a forma di", cioè polpette a forma di pesciolino o di tartaruga, oppure uno spiedino collana con i pezzetti infilati in un filo (con l'ago da lana e lo spago alimentare), oppure anche normali spiedini ma molto colorati, oppure si compone nel piatto una figura , una faccia (come nella figura) o una macchinina. |
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![]() Il primo gioco consiste in quello che (ho letto) gli psicologi chiamano la prescrizione del sintomo: |
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si proibisce al bambino di mangiare.....- Guai a te se mangi!!!! Il bambino capisce che la cosa è ironica ma cerca subito di impegnarsi a disubbidire. Ad ogni boccone messo in bocca si lancia un grido simulato come si fosse scoperta una terribile birichinata. L'arrabbiatura giocosa simula un crescendo via via che il piatto si svuota. Si può anche fare finta di distrarsi ed allora il bambino cercherà di mettere il boccone in bocca mentre l'altro non lo vede. Sembra strano ma ancora a sei sette anni il gioco può piacere ancora. |
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![]() Quando il bambino addenta qualcosa si fa finta che abbia addentato la persona che gli sta dando da mangiare. |
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Se il bambino mangia un occhio, nel nostro caso la nonna, grida : "Ahi Ahi!!!", e chiude l'occhio che non ha più. Naturalmente è proibito giocare questo gioco se l'idea di questo "gioco cannibale" vi impressiona anche solo un po', altrimenti "Buon Appetito!" . In Toscana, dove vivo, nella tradizione ci sono molti giochi con i bambini in cui si "gioca al cannibale", a volte il bambino è colui che viene mangiato, a volte è quello che mangia. A questo proposito vi consiglio un librino di poesie della serie "Mille Lire Stampa Alternativa" (chissà se ora gli avranno cambiato nome), che si intitola "Mamma Cannibale, Ricettine per gustarsi una bambina piccola" di Letizia Cella ed è pieno di filastrocche sul tema. |
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La mia bimba è un demonio |
12 giugno 2003 |