Chiocciolino

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  Back   Home   Mail 03/04/2002   
 

Chiocciolino è un Folletto Chiocciola Racconta Storie.
 

Inglese.

   

Il folletto chiocciola racconta storie non l'ho inventato io.
L'ho visto ad un mercatino della scuola Steineriana, insieme con tutta una serie di giocattoli "poetici". Costava però una cifra, non era difficile da copiare e gli Steineriani stessi avrebbero approvato che fosse la mamma stessa a costruire il piccolo burattino racconta storie per il proprio bambino invece di comprarlo.
 

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L'idea è appunto quella di un minuscolo burattino che vive in un guscio di chiocciola e da questo emerge la sera vicino al lettino per raccontare personalmente una storia al bambino.
La cosa viene trovata particolarmente divertente fra i due e i quattro anni.

Far muovere Chiocciolino in maniera espressiva è' abbastanza facile.
Se lo si fa ruotare su se stesso da' l'impressione che si stia sbracciando.

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Ogni volta che si giunge ad un punto della storia piuttosto pauroso, il folletto si rintana tutto tremante nella chiocciola per proteggersi, lasciando fuori dal guscio solo la punta fremente del cappellino, salvo poi riemergere immediatamente per continuare a narrare.
 

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Alla fine della storia si può mandare a dormire il folletto che si ritira nella chiocciola russando leggermente.
 

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I materiali necessari sono:

Pezzettini di stoffa colorata per vestitino e cappellino, meglio se di colori vivaci e di stoffa leggera (qui trovi il modello).
Un pezzettino circolare di maglina bianca o rosa, morbida (tipo maglietta) per fare la testa, oppure una perla di legno di dimensione adeguata.
Uno stecchino lungo tipo quelli da spiedini oppure uno schiangai
Una chiocciola vuota e lavata
Una perlina il cui foro sia abbastanza largo da farci entrare lo stecchino (facoltativa).
Un po' di cotone idrofilo o imbottitura sintetica.
Ago, filo, Vinavil
 

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La cosa più difficile da trovare è la chiocciola.

Un tempo c'era al Supermercato una confezione di chiocciole "Escargot alla non mi ricordo come" (ma la ricetta era francese con burro e battuto di prezzemolo, buonissime!).
Tale confezione era composta da una scatola di gusci e da una scatoletta di chiocciole, bisognava aggiungere solo burro e prezzemolo, riempire le chiocciole ed infornare.
 

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Siccome mi piacevano tantissimo mi sono fatta una scorta di gusci per i quali ho inventato un sacco di applicazioni.
Se non vi piacciono le chiocciole (da mangiare voglio dire) o se non trovate questo prodotto, l'unica è cercare un guscio durante una passeggiata.
In questo caso dovete orientarvi verso i cosiddetti "Martinacci", cioè dovete trovare dei gusci piuttosto grossi, le chioccioline non vanno bene.
Mi auguro che ne troviate uno già vuoto perché sacrificare un povero chiocciolone senza neanche mangiarlo mi sembrerebbe davvero un po' troppo crudele.
 

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Ovviamente dovete lavarlo con uno spazzolino, forse anche bollirlo un po'.
Supponiamo che vi siate procurati l'agognato guscio, o meglio due, poiché quando lo forerete c'è il rischio che si rompa. Tagliate il vestitino e cucitelo, non sono previste le mani del folletto. Rovesciatelo dopo averlo cucito aiutandovi con uno stecchino.
Tagliate un cerchio di maglina bianca (4 cm di diametro). Increspare con il filo il perimetro del cerchio. Fate una pallina di cotone (diametro circa un centimetro), e mettetela sulla punta dello stecchino.
Foderate la pallina con la maglina bianca e tirate l'increspatura. Fissare il filo avvolgendolo anche intorno allo stecchino.
 

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Fate un po' di prove perché il risultato dipende anche da quanto la maglina è morbida.
Basta che non ci siano troppe grinze sul davanti. La parte del collo dovrebbe essere coperta comunque dal vestitino. Fissate la testa allo stecchino con una goccia (poco) di vinavil. Infilate il vestitino e fermatelo con l'ago intorno al collo. Ovviamente la perlina di legno semplifica molto le cose, basta infilarla nello stecchino ed incollarla. Tagliate un triangolino di stoffa e fate il cappellino fermandolo con l'ago sulla testa di maglina. Ripiegate un piccolo orlo all'altezza della fronte. Il burattino non ha occhi ne bocca (sarebbe veramente difficile farglieli poiché è molto piccolino). Mi sembra di aver letto che gli Steineriani privilegino giocattoli con capacità evocative, che quindi non dovrebbero avere troppi dettagli per non perdere la capacità magica di far provare emozioni ai bambini che devono proiettare sul giocattolo la loro immaginazione. Tutte le bambole di pezza che ho visto lì non avevano occhi.

A questo punto avete un piccolissimo burattino in cima ad uno stecchino da spiedini.

Mettete la chiocciola in modo che il buco sia orizzontale. Prendete un altro spiedino oppure una aga da lana, e forate la chiocciola nel punto che risulta essere la proiezione verticale del centro del foro. Se non avete confidenza con la geometria guardate le figure. Infilate ora lo stecchino con il burattino finché il bordo del vestitino entri nel foro della chiocciola. Occorre ora mettere un fermo per impedire che lo stecchino si sfili.
 

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Io avevo delle perle con foro adeguato e le ho infilate ed incollate sullo stecchino in modo che la massima posizione di uscita del folletto sia con il vestito ancora infilato nel buco. Deve sembrare che il folletto prosegua dentro il guscio e sia un tutt'uno con questo. Se non avete perle adeguate forse potreste prendere un filo di lana o cotone colorato ed incollarlo avvolto nel punto che deve fare da fermo.
 

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Adesso dovete solo inventare delle storie e farle raccontare al folletto, che ovviamente è timidissimo (come tutte le chiocciole) e per qualunque turbamento si ripara dentro la sua casina.

Al mio bambino, che probabilmente era un po’ sadico, come tutti i bambini, piaceva fare finta di fargli delle minacce per vederlo scappare dentro la chiocciola. Appena il folletto si rintanava cercava di blandirlo per farlo uscire salvo poi cercare di spaventarlo di nuovo. Un po’ come si fa con le chiocciole vere... si toccano le cornelle, la chiocciola si rintana… si aspetta pazientemente che la poverina si faccia coraggio ed esca e gli si ritoccano di nuovo le cornelle per farla rintanare di nuovo. A quanto ne so io la cosa può andare avanti per un pomeriggio intero senza che né il bambino né la chiocciola si stanchino.

Chissà cosa ne pensano gli Steineriani di questo innato sadismo dei bambini?

Se vuoi puoi visualizzare un piccolo filmino.
 

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Se non riesci a vederlo puoi scaricarlo qui: chiocciolino.avi (27 s, 1 MB)

 

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