Mamma, io lo so che Babbo Natale potrebbe anche non esistere ...
... me lo immagino da un pezzo!
... in classe mia ci credono quasi tutti ... io non gli dico niente ...
Non è che me ne importi molto ... voglio dire, casomai Babbo Natale non esistesse ...
... certo però, ... se non esistesse neanche la Befana, mi scoccerebbe proprio ... Sei proprio sicura mamma vero, che la Befana esista?.
Mom, I know that perhaps Santa Claus doesn’t exist
…
… in my classroom they all believe to him … I will tell them nothing …
But, I don’t care … I mean, if Santa Claus doesn’t exist …
… but … if the Befana doesn’t exist too, that’s bother me !!!
Mom, are you sure that Befana exist, isn’t so?
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Da noi la Befana è molto più famosa di Babbo Natale. Sarà perché alle nostre nonne i regali (mandarini e noci principalmente), venivano dati il 6 gennaio e non a Natale.
Il Natale è da sempre una festa più moderna a cui non è associata alcuna ritualità infantile. A me, il nostro rito della Befana piace tanto ed anch'io sono un po' scocciata quando penso che la Befana non esista.
In the country I come from, the Befana is famed more than Santa Claus. I think the reason is that, at time, our grandmother received presents (mandarin and walnuts !!) on 6th of January and not on Christmas day.
Christmas is for me a recent celebration and for this I don’t have any child souvenir on it.
I like much the ceremony of Befana, and I regret a little when I consider that Befana doesn’t exist.
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A casa nostra si celebra così:
La sera del 5, prima che i bambini vadano a letto e dopo aver rigovernato, si apparecchia la tavola per la Befana. Si sa che la Befana è molto vecchia e si stanca molto a portare i regali ai bambini e quindi deve essere rifocillata quando viene da noi. Si stende il tovagliolo, si apparecchia, si lascia di solito in piatto di minestra (si sa che la befana non ha denti), un bicchiere di vino (si sa che la Befana è beona) qualche mandarino e biscotti dolci (si sa che è golosa).
Poi si prepara una letterina: si dicono le cose cattive che si sono fatte (tanto lei lo sa), ci si scusa, la si compatisce per la fatica che deve fare e per la vecchiaia, si chiedono dei giocattoli (ma piccoli perché la Befana è povera.... si sa le pensioni non sono un granché).
Poi si appendono le calze e si va a letto (i bambini).
A questo punto io mi faccio punto d'impegno di pulire la cappa del camino (cioè dei fornelli....chissà come farà, mamma, a passare da quel buco così piccolo.....), almeno una volta l'anno.
La mattina si trovano le briciole, le bucce, il bicchiere vuoto e la risposta alla letterina con i regali e le calze piene. Nella letterina la calligrafia è sempre più tremolante. La Befana si lamenta per gli acciacchi, brontola contro i bambini litigiosi e che non mangiano le verdure, ringrazia per il cibo e dice che sicuramente questo è l'ultimo anno che porterà i giochi perché ormai è troppo vecchia.
Secondo me, senza il rituale sopradescritto è inutile mettere anche la calza.
E' anche bene mettere nella calza anche un mandarino perché la storiella che per i nostri nonni il regalo consisteva in un mandarino e delle noci è eticamente educativa.
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Occorrente:
Pannolenci o panno per la calza e per le applicazioni (bianco, rosso, rosa e verde)
Fili da ricamo moulinè per fare gli occhi di babbo natale e del pupazzo, e la carota del naso.
Striscina di stoffa per la sciarpa.
Bottoni vecchi, bianchi per i fiocchi di neve e marroni o colorati per le pigne/addobbi sugli alberi
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